Written by 7:20 am Sanremo 2024

Sanremo2024, perché la polemica su Geolier ed il televoto non ha senso di esistere.

Il successo dell’appena conclusasi edizione del Festival di Sanremo si fa sentire prepotentemente, e lo si capisce dalle polemiche soprattutto social che ne seguono; non è di certo una novità, ogni anno la kermesse si porta a dietro il classico filone di opinioni su votazioni truccate, la polemica sul televoto che spinge il meno conosciuto ai più e quindi reputato un “Villain” da combattere, polemiche postume sul ruolo troppo predominante della Giuria della sala stampa, ecc … ma quello che in questa edizione è un segno evidente del successo ottenuto da Amadeus è che queste “scaramucce” si sono più che altro consumate su Instagram a differenza degli altri anni, con Facebook ormai relegato a megafono di richiamo per gli ascoltatori più agè, ed X totalmente scomparso (grazie Elon) segno inequivocabile che il festival è riuscito ad abbassare l’età media degli ascoltatori, un successo enorme che vale tutto il lavoro fatto in questi cinque anni.

Tornando alle polemiche nate in questa edizione, si può dire che sia stata un’annata abbastanza tranquilla, tolto il caso il caso Upower che avrà sicuramente ripercussioni future sui vertici Rai (caso Jhon Travolta per i lettori meno attenti, caso “Ballo del Qua qua” per i non aficionados) non ci sono state polemiche serie durante la kermesse quindi, riportando un virgolettato del direttore artistico “è come se si dovesse trovare una stronzata per polemizzare”, ecco che è tornato di moda “ eh ma il Televoto”.

Questa perpetua polemica rinasce in tempi lontani, in quel 3 Dicembre 2023 in cui Amadeus annunciò ai telespettatori del Tg1 i 27 Cantanti in Gara nella 74esima edizione del Festival di Sanremo: come succede in ogni edizione, il direttore artistico “invita” all’Ariston l’idolo più in voga tra i giovanissimi, che come è ben noto possono perculare (scusate l’eufemismo ma è necessario) tutti noi più age con il televoto, e lo getta in gara contro mostri sacri o talentuosi artisti già mainstream e conosciuti ai più. Da subito torna la polemica, scatta l’effetto “Difesa” verso chi ci è più vicino e caro, ossia chiunque che non fosse un ragazzo sulla carta fortissimo ma a Noi sconosciuto (nonostante in molti casi si tratti dell’artista che ha venduto più di tutti nell’anno precedente all’invito). Un ulteriore “cinema” di quest’anno è uscito all’annuncio dei titoli delle canzoni in gara e dalla successiva conferma da parte del direttore artistico che Geolier avrebbe portato a Sanremo un pezzo totalmente in napoletano. Apriti cielo. Sacrilegio. Inconcepibile. E i Maro?!

La polemica sul peso Televoto però non è nuova, riappare puntualmente ogni anno al pari del Natale o di Ferragosto, ogni anno che ci sia Lazza o che ci sia Fedez, che siano Geolier o Pinguini in gara, se il nuovo artista che calcherà il palcoscenico dell’Ariston risulterà già forte sui “social” in partenza, ci spaventa.

Invece no, non dovrebbe spaventarci affatto. Ma perché dico che non dovrebbe mai spaventare? Cosa ci insegna la storia del festival?

Nel regolamento del Festival è previsto che ogni tipo di giuria abbia un peso ben definito, e che nessuna giuria possa decidere da sola il vincitore, nemmeno il pubblico da casa e nemmeno la sola sala stampa.

Non è mai successo!

Servono le prove? Facciamo un recap delle ultime 5 edizioni…

Nel 2019 il Festival è stato Vinto da Mahmood, ma il cammino di Alessandro non è stato dei più semplici: Ultimo ed il Volo erano fortissimi al televoto e si spartivano percentuali bulgare, Mahmood invece non era affatto famoso in quanto entrato tra i big grazie alla fresca vittoria di Sanremo Giovani e faceva fatica a raggiungere le posizioni alte delle classifiche fino a che, nella serata finale, sia la giuria della sala stampa che quella degli esperti l’hanno messo al primo posto, condannando i due contestati paladini del televoto ai gradini più bassi del podio. Vi ricordate le polemiche di Ultimo? Anche in quel caso però due giurie hanno scelto il vincitore, mai una sola.

Il 2020 è stato un Annus Horribilis (edizione covid) quindi evitiamo di parlarne… passiamo direttamente al 2021: in gara ci sono i Maneskin con Fedez e la Michielin ad insidiarli. Da subito ci si aspettava di ritrovarci Fedez all’Eurovision vista la sua popolarità ed il peso social dei Ferragnez ma così non è stato: Maneskin, Fedez e Ermal Meta si ritrovarono in un testa a testa combattuto per quanto riguardò le votazioni della giuria demoscopica, con Ermal Meta leggermente in vantaggio sugli altri… a ribaltare il giudizio sono state sempre due giurie, quella della sala stampa e quella del televoto, entrambe in forte propensione verso i Maneskin che successivamente avrebbero pure vinto l’Eurofestival. Ci hanno visto lungo.

Nel 2022 abbiamo visto Elisa sul secondo gradino del podio, e Mahmood con Blanco vincere in tutte e tre le categorie dopo una coalizzazione da parte di sala stampa e demoscopica per scongiurare la vittoria del cantante di “Apri tutte le porte”, Sir. Gianni Morandi appunto, presentatosi a detta dei più con una canzonetta banale che non avrebbe meritato di scomodare nè Elisa nè Mahmood. Gianni si qualificò secondo al televoto ma terzo in entrambe le altre due giurie, e dove è finito secondo Voi? Al terzo Posto chiaramente. La regola è sempre la stessa, ci vogliono almeno due giurie per vincere.

Nel 2023 lo schema non si ripete: Mengoni viene insidiato da Lazza (fortissimo tra i giovanissimi) e da Ultimo (che come ben noto gode di una Fanbase molto attiva); nel corso di tutte e quattro le prime serate della kermesse è stato un Sali e scendi per tutti e tre gli artisti ma non nella serata della finale, dove il cantante di “Due Vite” convinse tutte e tre le giurie stravincendo il festival senza rivali giustamente.

Veniamo a quest’anno… la novità introdotta da Amadeus di non poter vedere la classifica completa ma solo i primi 5 classificati di ogni sera avrà si fatto contenti tutti gli artisti in gara ma ha lasciato noi telespettatori con l’amaro in bocca. Cambiate questa norma dai. Ma, consigli a parte, è qui che “cade l’asino”: la scelta forse più furba o forse più illogica del direttore artistico è stata quella di voler mostrate al pubblico, in apertura della serata finale, la griglia completa dei posizionamenti delle 30 canzoni in gara (sangiovanni sarà stato felice di cantare poi da ultimo della classifica in carica): Geolier al primo posto ha spaventato tutti. Da quel momento, o forse era già scritto, si ripete il copione di sempre: Geolier in finalissima stravince al televoto, la cui validità visto i malfunzionamenti sarebbe opinabile, ma viene abbattuto dalle altre due giurie che furbescamente, o per scelta artistica, decidono di confluire tutti i voti su Angelina consacrandola a vincitrice dell’Edizione.

Nulla di nuovo, nulla di illegale, nulla di non prevedibile.

A detta di ciò però, se si vuole evitare questa sterile polemica che ogni anno ritorna come un boomerang sulle nostre teste, non sarebbe il caso di normale meglio il Televoto? Visto che siamo convinti che le critiche costruttive siano una manna dal cielo proponiamo la nostra al futuro direttore artistico del Festival 2025: Il Televoto deve ammettere un solo voto a device ed al costo di almeno 5 euro a voto. Vediamo chi ha voglia di far il furbo spendendo un capitale (ricordate la vicenda dei call center nel Festival del 2010?!).

Pochi voti ma veri.

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